02 Dic un mio tributo a questa barca con la quale ho fatto giro della Sicilia, Malta, Pantelleria
SHOW 32.5 dei cantieri Barberis.
Il progetto è del famoso Robert Humpreys , (nel 1987) con un invelamento di 85 mq. un pescaggio di 175cm e lunga 9,70 + la spiaggetta , che il cantiere Barberis aveva aggiunto in seguito per aumentare la linea di galleggiamento. Internamente i miei 1,78 erano il limite che poteva tollerare e difatti ogni tanto ci davo qualche capocciata. Un bagno degno di un 40 piedi tutto in legno. Super accessoriata e rimessa in ottimo stato per navigare in sicurezza.
Ecco questa è la mia filosofia dell’andar per mare.
L’ho venduta a 3 amici siciliani che tuttora navigano con soddisfazione. Sono sicuro di avergli fatto fare un affare, già rimettendoci anche un pò di soldini!
Ma che performances ! In solitario mi sono fatto il giro della Sicilia ormeggiando spesso in rada. Per 5 anni ho navigato in quel mare blu alle Egadi (Favignana, Marettimo) e alle Eolie (Vulcano, Lipari, Salina, Panarea e Stromboli). Qui i porticcioli sono più che altro pontili mobili estivi. Luoghi con paesaggi mozzafiato. Ma anche nello stretto di Messina con la sua forte corrente imprevedibile e mai sempre nello stesso verso, vortici e molte navi in transito. Taormina col suo belvedere e i Giardini di Naxos, Siracusa città magnifica di Archimede, Pozzallo, Milazzo col suo bel castello e punto strategico per andare alle Eolie. Trapani storica nel centro e col Lazzaretto all’isolotto del porto dove ho ormeggiato alla Lega Navale, S. Vito lo Capo la città del festival del Cous Cous, Castellamare, Marsala con i suoi strepitosi vini, Ragusa col suo nuovo porto turistico, elemento di grande prestigio per i diportisti. Quest’ultimo è davvero un porto molto bello ed attrezzato, luogo strategico per raggiungere Malta. Da qui mi sono spostato a Pantelleria con la sua splendida spiaggia e molti altri posti da ricordare con piacere. Non inserisco foto dei vari panorami perchè dedico questo post alla coccola che mi ha reso felice. ECCOLA! si chiama “Mellidù”.
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