il nostro pianeta ACQUA
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il nostro pianeta ACQUA

il nostro pianeta ACQUA

Imponenti masse d’aria che si accumulano e provocano violenti nubifragi, smottamenti di intere colline, inondazioni nelle città……e fiumiciattoli impazziti che diventano mostri di fango e detriti che il mare non riesce a ricevere eppure ci ostiniamo a chiamarlo Pianeta Terra.

Qualcosa sfugge alla capacità dell’uomo di riconoscere il giusto da fare con la necessaria consapevolezza verso la corretta gestione dell’ ambiente. Ha sempre considerato quest’ultimo come un supporto da sfruttare, da sottrarre ad altri, da costringere al proprio consumo, invece che una vera risorsa da difendere. Nei secoli passati gli spazi abbondanti gli davano anche ragione, ma ai nostri tempi e a quelli futuri non lontani questo concetto con l’altissima crescente densità demografica, non è piu’ valido. Lo spazio non è piu’ così tanto e quello che c’è va protetto. Lo sapevano bene i nativi dell’America o dell’Australia, i Maia e molte altre antiche civiltà che veneravano la Terra come una madre, e consideravano il Mare la sorgente della vita sulla terra poi è arrivato l’homus consumisticus e subito dopo quello piu’ terribile l’homus assuefattus , quello al quale non basta piu’ nulla, approssimativo, monouso anche di fronte ai dissesti idrogeologici, alle frane, alle morti gratuite, piu’ di quanto ne faccia una guerra.

E’ qui che allora Madre Natura si ribella e dà una lezione terribile a quell’omino menefreghista e lo disinterga. Gli vuole far capire che nel rapporto Spazio/uomo il denominatore è piu’ debole e che nel suo piccolo e quasi insignificante periodo di vita ci sono almeno due cose indissolubili ed eternamente costanti con le quali ha a che fare. Queste cose sono i suoi RIFIUTI e la sua MORTE, alle quali ogni essere vivente deve sottostare. Una legge della natura!

Noi continuiamo a chiamarla Terra ostentando il dominio su di essa, ma ne siamo sempre piu’ vittime sballottate come coriandoli nel vento. Allora cosa possiamo fare?  Semplice! RISPETTARE L’AMBIENTE che ci hanno imprestato , dietro ci sono milioni di anni e davanti altrettanti milioni (potenzialmente).

Pierstefano Vernaschi
info@navigareinamicizia.com

Pillole autobiografiche: Biologo, fotografo, scrittore, velista, motociclista, paracadutista, amante della vita e della bellezza, della natura e della donna, della pace, del rispetto, dell'onore, della coerenza, del lavoro, del mondo, della creatività, della gentilezza, dell'onestà... e naturalmente della VELA

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