20 Ott …lunga opinione di sfogo….sulle nuove barche
Ingegneria e architettura sono sempre state due scienze in difficile equilibrio e nel settore nautico lo sono ancor di più, soprattutto OGGI!.
Negli ultimi anni hanno dovuto ridurre il conflitto tecnico mettendo a confronto soluzioni innovative rivolte ad un mercato che ormai è letteralmente cambiato.
Nonostante le difficoltà intrinseche della fragile quotidianità e delle stridenti economie, l’innnovazione ha visto promuovere logiche adatte a queste nuove esigenze e così sono nate forme, strutture, spazi e design che nel loro compromesso risultano a volte gradevoli e funzionali ma che hanno anche snaturato il senso dell’andar per mare.
Mentre per la stabilità di forma stanno riemergendo le spigolature degli scafi che sono presentati oggi come più stabili sulla rotta, scendendo negli interni delle cabine e delle dinette ci sembra di entrare in un ufficio o di una vetrina di qualche showroom.
Grandi e sapienti progettisti hanno dovuto dunque fare i conti con il mercato emergente, un pò meno “velista”, ma sicuramente più vacanziero e comodo. Mi viene spontaneo sottolineare che le ultime soluzioni proposte mostrano ambienti sottocoperta dove non si respira più l’atmosfera marina. Sarò anche spregiudicato, ma per me assomigliano a quei Container che vengono adibiti ad uso” servizio” e danno il senso del “provvisorio”. Gli anni 2000 hanno segnato il confine oltre il quale la qualità è stata minacciata non tanto dai materiali nuovi quanto dalle soluzioni di design.
Ora hanno “stipiti” non mobili , “impiallacciture” e non legni pregiati…., certo sacrificando un pò i volumi di vivibilità. certo razionali…Ma quanto sono spigolosi! la barca di oggi ti ospita ,,,,ma non ti accoglie…ti illumina ,,,ma non ti scalda. ti protegge? forse , ma a volte uno si sente come una pallina da ping pong sballottato dentro una enorme dinette!. QUANTE DI QUESTE BARCHE SONO DA DEFINIRE IMBARCAZIONI DA PORTO E NON DA DIPORTO. Infatti sono sempre ferme al pontile in attesa di essere vendute!
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